29 OTTOBRE 2015

Il giudice ha ritenuto che il debitore fosse meritevole, cioè non si fosse volontariamente posto in condizioni di insolvenza  nonostante l’opposizione dell’istituto di credito, ad applicare la Legge 3/2012, poco nota, che tutela il cittadino sovraindebitato “meritevole”, cioè che non si sia posto volontariamente in una situazione tale da non poter pagare i debiti .

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Così il magistrato ha stabilito che va dimezzato il debito di un cittadino, assistito da ipoteca, con la banca Unicredit di 250mila euro per comperare la casa. Il debitore si è visto abbattere la somma iniziale a 125mila euro, con una dilazione per la restituzione mensile in 17 anni e otto mesi. Il giudice ha applicato la cosiddetta legge salva-suicidi, varata nel pieno della crisi economica, che consente al debitore di chiedere alla sezione volontaria giurisdizione del tribunale la nomina di un organismo di composizione della crisi per ottenere uno sconto sui debiti, così evitando di ricorrere agli strozzini. Una normativa poco conosciuta e di scarsa applicazione. Ad essa possono ricorrere i privati, gli agricoltori, i professionisti, piccoli commercianti e artigiani, esclusi dal fallimento. Il giudice ha ritenuto il piano di rientro formulato fondatamente attendibile e ragionevolmente attuabile dal cliente.

La legge 3/2012 – La legge è stata redatta per evitare che i privati, attraversati dalla crisi, non dovessero indebitarsi ulteriormente. Inoltre, è definita legge salva-suicidi proprio perché in questi anni sono numericamente aumentati i casi di suicidio tra chi ha vissuto momenti difficili a causa della crisi economica. L’articolo 7 capo II della legge 3/2012 recita: “Il debitore in stato di sovraindebitamento può proporre ai creditori un accordo di ristrutturazione dei debiti sulla base di un piano che assicuri un regolare pagamento dei creditori“.

Morosità incolpevole – Non solo sul fronte degli acquisti esistono problematiche. Negli ultimi anni è aumentata esponenzialmente la percentuale di sfratti, la maggior parte dei quali avviene per morosità incolpevole, ossia che l’inquilino che non paga l’affitto non è più in grado di farlo non per sua responsabilità. Sono stati stanziati dei fondi, sia dai singoli Comuni che dal Governo, per aiutare chi viva questa situazione, ma non bastano.

Tribunale di Napoli decreto del 28/10/15 omologa piano del consumatore

Nel caso di specie i debiti del consumatore erano i seguenti:
– € 251.000 per contratto di mutuo con garanzia ipotecaria su casa di mq. 82;
– € 1.990,00 prestito personale;
– € 5.600,00 debito verso un avvocato;
Attivo del consumatore:
– appartamento mq. 82, stimato in seguito alla richiesta dell’OSSERVATORIO AGENZIA ENTRATE in € 125.000,00 (quasi le metà del mutuo);
– autovettura € 1.500;
– arredi casa € 1.300;
– saldo c/c € 143,00;
– reddito lavoro dipendente € 1.525,00
A fronte di un debito originario di € 258.000,00 il Tribunale omologa il piano per esdebitazione con una somma di € 138.000,00 con versamento di 213 rate mensili di € 650,00.


FONTE (Ansa)

 

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