In data 15.03.2010 il Cliente sottoscriveva con la Banca un contratto per l’ottenimento di un prestito personale finalizzato all’acquisto rateale per un importo nominale pari ad € 32.400,00. Il rimborso della somma finanziata veniva previsto in quindici anni mediante il pagamento di n. 84 rate mensili comprensive di capitale e interessi. Il piano di rimborso era caratterizzato da rate di importo fisso pari ad € 605,50 calcolate sulla base del T.A.N. pari al 13,90% annuo.

Nel mese di agosto 2015, conseguentemente al mancato pagamento di alcune rate comprensive di capitale ed interessi, il Cliente  richiedeva alla società in intestazione Sia Studio Italia una verifica sulla legittimità delle pattuizioni economiche regolanti il contratto con i seguenti quesiti:

1)  Verifichi, il CTP, la congruenza tra il tasso nominale pattuito letteralmente nel contratto di mutuo ed il tasso effettivo risultante dall’elaborazione di tutti gli oneri previsti a carico del mutuatario. Esegua a tale fine, il CTP, un duplice conteggio: il primo attenendosi alle Istruzioni della Banca d’Italia, il secondo con l’ausilio delle regole di matematica finanziaria attuariale;

2)  Esegua, il CTP, la verifica sulla continenza dei tassi ottenuti in risposta al precedente quesito nel rispetto del c.d. tasso soglia come determinato ai sensi dell’ art. 2, commi 1, 2 e 4 della Legge 108/1996;

3)  Accerti inoltre, il CTP, in applicazione del 2 c. dell’art. 1815 c.c., il saldo effettivo come risultante dall’imputazione a capitale di tutti i pagamenti eseguiti dal cliente.

La Banca accetta l’usura sopravvenuta e restituisce al cliente €518,58 oltre al rifinanziamento dello stesso riducendo i tassi applicati.

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