Dall’analisi documentale della maggior parte dei contratti di mutuo, almeno i più recenti, è possibile riscontrare l’inserimento della clausola di salvaguardia contro l’usura.
Tale clausola inserita nella maggior parte dei contratti di mutuo, e relativa agli interessi di mora, salvaguarda la banca da un eventuale pattuizione usuraria, cioè il superamento del tasso soglia previsto dalla legge 108/96.La clausola di salvaguardia avrebbe la funzione (da valutare se lecita) di limitare il superamento del tasso di mora, nel senso di evitare che questi sfori la soglia stabilità dell’usura, ed è pattuita con l’inserimento all’interno del contratto di mutuo di una dicitura che pone un limite percentuale oltre il quale la banca non applicherà il tasso di mora.Se invece, come sostengono ed applicano le banche, viene inserita all’interno dell’articolo 5 la “clausola di salvaguardia” la pattuizione è legittima perché viene automaticamente adeguata al limite del tasso soglia. Un pensiero libero occorre farlo. Sembra di leggere nelle clausole questi ragionamenti:
1) Pattuiamo indistintamente a tutti i mutuatari i tassi di mora anche se potrebbero andare oltre il limite di usura, poi se eventualmente lo sforiamo, ci sentiamo garantiti dalla clausola perché non era nostra intenzione sforare visto che lo abbiamo scritto.
2)Oppure, nel caso dovessi superare il limite di velocità e il vigile dovesse accorgersene, potrei immediatamente rallentare e andare sotto i limiti stabiliti dalla legge così da non incorrere nella sanzione.
Stiamo molto attenti a questa clausola perché sicuramente pone grandi interrogatori.

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